Il piacere della donna: anorgasmia e disturbo dell’orgasmo femminile.
Quanto spesso le donne raggiungono o simulano l’orgasmo durante il rapporto sessuale vaginale? E gli uomini sanno stimare la frequenza del piacere femminile?
Parlare con chiarezza di sessualità non è semplice, nemmeno all’interno di una coppia stabile, tant’è che molti uomini non saprebbero stimare adeguatamente la frequenza dell’orgasmo femminile. Il piacere femminile, poi, è così variegato da necessitare delle distinzioni sul tipo di stimolazione necessaria per arrivare all’orgasmo. La presentazione di un’analisi che tiene in considerazione la stimolazione del clitoride durante il coito aiuta a comprendere meglio il piacere femminile e l’importanza di un linguaggio e un dialogo chiari e aperti quando si parla di sessualità.
Un ampio studio presentato in Archives of Sexual Behaviour ha raccolto l’esperienza di orgasmo di più di 1400 donne, facendo attenzione a comprendere quanto il ruolo di una più mirata stimolazione del clitoride (o della clitoride) potesse influire sul raggiungimento dell’orgasmo in concomitanza della penetrazione. Già a livello di linguaggio utilizzato in fase di intervista alle donne, si è notato come non parlare solo di generale rapporto sessuale cambiasse l’interpretazione stessa che la donna dava al quesito e, di conseguenza, la percentuale di raggiungimento dell’orgasmo dichiarata. Quindi è stato chiesto esplicitamente se una stimolazione addizionale, ovvero assistita da ulteriore sfregamento del clitoride con mani o con vibratore durante il rapporto sessuale (inteso come strettamente vaginale, mentre il pene dell’uomo è all’interno della vagina) portasse più facilmente l’intervistata all’orgasmo.
Nello specifico, chiedendo alle donne se raggiungessero l’orgasmo durante un rapporto sessuale in generale, senza specificare nella domanda la presenza di stimolazione clitoridea addizionale, il 22% riportava di non aver mai avuto un orgasmo. Questo dato cambiava sottolineando come anche la stimolazione del clitoride, in contemporanea al coito, fosse compresa e considerata parte integrante del rapporto sessuale vaginale: in questo modo la percentuale di donne che non raggiungeva l’orgasmo scendeva al 14%. Al contrario, in caso di nessuna stimolazione specifica del clitoride durante la penetrazione (dunque in caso di rapporto “non assistito”) la percentuale di assenza dell’orgasmo femminile saliva la 37%.
Del resto, per un clinico, non c’è da stupirsi di questi risultati: il clitoride è estremamente più ricco di terminazioni nervose rispetto alla sola vagina!
Dunque, prestando grande attenzione al modo in cui si indaga la sessualità femminile e declinando le domande con modalità solo all’apparenza leggermente differenti, si può notare come sia comprensibile che gli uomini non sempre abbiano le idee chiare (talvolta proprio errate) sul piacere che prova la partner nel momento in cui l’autopercezione della donna stessa mentre vive il rapporto sessuale vaginale varia a seconda di come Lei interpreta il significato di “rapporto sessuale”!
Alla luce dei risultati appare estremamente importante, inoltre, la stimolazione del clitoride. Tuttavia, nella clinica quotidiana emerge come nelle persone, in modo piuttosto indipendente dal livello di cultura generale dei pazienti, ci sia molta disinformazione già a livello anatomico nel comprendere dove sia e come si possa stimolare questa speciale e potente zona femminile (la cui unica funzione sembra essere proprio quella di dare piacere); al tempo stesso l’imbarazzo nel riuscire a rivelare apertamente all’altro cosa piace e cosa meno è elevatissimo, tanto da alzare muri di silenzio o di bugie attorno al piacere sessuale. Questi ostacoli quasi inevitabilmente escono dalla camera da letto allontanando la coppia in senso più esteso e continuando, in questo modo, a mantenere attive false credenze e modalità intime inadeguate in generale o per quella specifica coppia. Più studi infatti riferiscono che moltissime donne (più del 50% e in alcuni lavori quasi il 70%) fingono o abbiano finto l’orgasmo e la maggior parte degli uomini non lo comprenderebbe perché dà per scontata la gioia della partner, scambia orgasmi simulati per autentici o prova imbarazzo nel chiedere una conferma. Al contrario, altri uomini dubitano dell’orgasmo della donna perché abituati alle ruggenti rappresentazioni a livello di pornografia video e non credono che il piacere possa essere anche silenzioso.
Molte donne rinforzano così, nel tempo, l’idea e l’etichetta di essere donne “incomplete”, rassegnate all’anorgasmia, o, come ancora alcuni la chiamano ancora, “frigidità”, termine che si invita ad abbandonare perché in un certo senso dispregiativo, similmente al vocabolo “impotenza” per gli uomini che soffrono di disfunzione erettile. Quindi ci si convince di essere sbagliate quando semplicemente le donne, e comunque più in generale le persone, hanno bisogno – normalmente – di differenti e personali livelli di intensità e modalità di stimolazione erotica che poi possono trovare, o meno, corrispondenza e accoglienza nel partner, ma che non si dovrebbe tacere e valutare insieme, con onestà.
Le persone pagano così, in parte, anche il prezzo del luogo comune, molto diffuso e mantenuto anche nelle rappresentazioni dei media della sessualità, per cui da adulti il sesso deve essere sempre spontaneo e naturale e non uno spazio di unione e piacere da imparare continuamente, nel tempo, ad armonizzare a seconda del partner, della fase personale e di coppia che si attraversa, dei corpi e delle preferenze che cambiano…
Se l’orgasmo fatica spesso ad arrivare, latita da un certo momento in poi o non si è mai provato (né da sole durante l’automasturbazione, né con un partner) è opportuno incontrare uno psicologo sessuologo che inquadri la situazione e aiuti la donna che soffre di disfunzione orgasmica. Sarà necessario comprendere, in primo luogo, da quanto si presenta tale difficoltà, il livello di stress che provoca nella donna e nella coppia, se ci sono cause mediche che spieghino tale difficoltà e, soprattutto per uno psicologo sessuologo, ricercare le cause psichiche e relazionali che mantengono i sintomi.
Infine, per quanto le difficoltà nel raggiungere l’orgasmo siano più frequenti nelle donne, non si dia per scontato che l’orgasmo maschile, nonostante un uomo possa avere buone erezioni, sia sempre facilmente raggiungibile: anche gli uomini possono vivere con disagio la difficoltà o l’impossibilità nel raggiungere l’orgasmo e/o eiaculare (non sempre orgasmo maschile ed eiaculazione vanno di pari passo) e anche un uomo può simulare il piacere.