Disfunzione erettile e imbarazzo per un’erezione insoddisfacente. Una disfunzione sessuale complessa ma da affrontare con fiducia e serietà
Il disturbo maschile dell’erezione, noto ancora talvolta con il termine di “impotenza sessuale”, sinonimo ormai in disuso per la connotazione spregiativa che lo caratterizza, è definito dalla marcata difficoltà nell’ottenere e/o mantenere l’erezione del pene sufficiente a condurre e portare a termine un rapporto sessuale soddisfacente e/o, comunque, da una marcata diminuzione della rigidità peniena. Il sintomo deve essere presente per un lungo periodo (circa 6 mesi) e per la maggior parte dei rapporti sessuali: qualche episodio occasionale o un breve periodo di difficoltà non deve far allarmare!
Molto spesso le difficoltà nell’erezione sono per un uomo motivo di profondo disagio e diminuzione dell’autostima ben oltre l’ambito sessuale; è perciò un tema che viene portato con imbarazzo e fatica anche nello studio del sessuologo, spesso dopo molto tempo dall’insorgenza dei sintomi, oltre ad essere ancora un enorme tabù da affrontare con la compagna o il compagno o tra amici per cercare un confronto onesto “tra maschi”. Per tali ragioni, pur essendo una disfunzione sessuale piuttosto comune (oltre 3 milioni di italiani ne soffrono), è ancora spesso coperta da una coltre di silenzio: sembra, infatti, che più del 40% di chi soffre di un disturbo erettivo non ne abbia parlato mai con nessuno, neppure dopo 3 anni dall’insorgenza. Risulta evidente come una simile situazione non affrontata possa minare la qualità della vita e il benessere della persona, aumentando il rischio di cronicizzare la situazione e la sfiducia verso il recupero, rovinando quasi inevitabilmente l’intesa nella coppia. Frequentemente, infatti, oltre ad essere un elemento di disagio personale per l’uomo, il deficit erettivo rappresenta anche un elemento di disturbo per la donna o il partner in generale, che può sentirsi così, nella maggior parte dei casi erroneamente, non abbastanza attraente per il compagno oppure non amato e manifestarsi in verbalizzazioni aggressive verso l’uomo o in un silenzioso allontanamento dei due.
Ma quali sono le cause? Le cause possono essere molteplici e per formulare un’ipotesi eziologica va analizzata con attenzione la biografia clinica e personale della persona, il suo stile di vita e la natura delle sue relazioni amorose e sessuali, oltre a comprendere bene la storia, la presenza e il significato del sintomo. Il disturbo erettile è spesso il frutto di un intreccio tra fattori psicologici, contestuali e fisici da valutare con attenzione insieme al paziente, in un percorso psicosessuologico successivo alla consulenza sessuale, quest’ultima indispensabile per inquadrare il caso e fare una diagnosi corretta. Non è infatti raro che arrivi in studio un uomo convinto di soffrire di un disturbo sessuale con un’autodiagnosi totalmente errata: spesso, ad esempio, disfunzione erettile ed eiaculazione precoce coesistono, sono una funzionale all’altra oppure sono scambiate tra loro nell’idea del paziente. Un bravo sessuologo saprà valutare l’eventuale necessità di analisi specifiche per escludere la presenza di fattori organici, ovvero fisici, che alimentino il disturbo e saprà suggerire medici competenti e seri con cui collaborare per offrire al paziente la migliore riabilitazione possibile, accompagnandolo dal punto di vista psicologico. Non si deve dimenticare che la salute e la qualità dell’erezione riflette anche la salute generale dell’apparato cardiocircolatorio, quindi una diagnosi corretta dal sessuologo permette anche di prevenire gravi malattie cardiache e circolatorie.
Non sempre, comunque, è necessario un lungo percorso psicosessuale dal sessuologo (di solito i percorsi sessuologici vengono definiti brevi in quanto durano spesso solo alcune settimane o pochi mesi), ma talvolta può bastare una consulenza sessuale che fornisca corrette informazioni accogliendo la persona in modo non giudicante, individui quali abitudini dello stile di vita correggere e abbassi il livello d’ansia: spesso infatti i disturbi dell’erezione sono legati all’area dei disturbi d’ansia, oltre ad altre e complesse comorbilità con vari disturbi mentali. Anche una depressione, talvolta nascosta e subdola, può sfociare in un disturbo sessuale che compromette l’erezione.
I trattamenti e le tecniche a disposizione sono molteplici e possono, talvolta, coinvolgere anche il partner dell’uomo se presente e collaborante, ma variano a seconda dell’inquadramento delle corrette cause scatenanti e predisponenti. La guarigione si scontra poi inevitabilmente con la resistenza al cambiamento di ogni essere umano, per cui risulta estremamente importante lavorare sull’utilizzo di un approccio positivo e supportivo, riconoscendo e alimentando le risorse di cui quella specifica persona dispone.