La psicologia non si occupa solo di clinica e disturbi psicologici, ma anche e soprattutto di promuovere benessere in ogni singola area della persona e della comunità: la crescita personale e sociale, la famiglia, la coppia e la realizzazione lavorativa, oltre che a potenziare il rendimento aziendale migliorando il clima nell’organizzazione.
Secondo Carelli (1986) si potrebbero distinguere quattro tipologie di lavoratore. Su ciascuna funzionerebbero incentivi differenti per motivare la singola categoria di operatore al lavoro. Ognuno di noi, con un minimo di autoconsapevolezza e introspezione, può riconoscersi (più o meno prevalentemente) nelle descrizioni offerte.
Gli OPERATIVI vengono motivati dalla ricompensa-denaro che permette di trovare soddisfazione nell’ambiente extralavorativo, dunque il consumo permette la realizzazione personale, non essendosi creata una forte identità professionale
Per i SUPERVISORI, la stabile appartenenza all’organizzazione risulta indispensabile nel fornire rassicurazione al lavoratore. I momenti di formazione sono utilissimi per rinsaldare questo senso di appartenenza all’azienda.
I PROFESSIONAL, più di tutti, sono incentivati dalle occasioni di apprendimento e crescita. Cercano esperienze di confronto e la costante formazione-aggiornamento.
Infine, i MANAGER trovano la spinta motivazionale nello scambio di potere. Per questa tipologia di professionista risulta motivazionale l’impostazione di attenti piani per obiettivi.
È responsabilità (e interesse) di ogni organizzazione lavorativa garantire il benessere aziendale: per questo è indispensabile iniziare a ragionare in termini di investimento in primis nel conoscere il proprio personale.
Le prime domande da porsi, nell’azienda vincente attuale, appaiono dunque essere: “Cosa potrebbe motivare quello specifico lavoratore? Ma, soprattutto, che persona è?”