Andare dallo Psicologo come spesa sanitaria detraibile: piccolo approfondimento e importanza del primo colloquio psicologico
Le fatture legate ad incontri e percorsi psicologici di supporto, sostegno, psicoterapia, trattamenti psicologici per ansia, stress, umore e/o disturbi sessuologici permettono alla persona di detrarre la spesa sanitaria. Il primo colloquio è un momento conoscitivo in cui uno Psicologo DEVE spiegare al proprio nuovo Paziente come funziona anche questo aspetto della professione.
![](https://www.psicologiagardin.it/wp-content/uploads/2025/02/Colloquio-psicologico-Gardin-300x300.jpg)
Lo Psicologo deve informare anche sugli aspetti più pratici del percorso psicologico e sessuologico.
Approfittiamo della scadenza per gli psicologi tenuti alla comunicazione delle spese sanitarie sostenute dai pazienti nel 2024 per un piccolo approfondimento in materia di Diritto degli Utenti dello Studio. Il lavoro psicologico rientra ormai da diversi anni tra le prestazioni sanitarie che un paziente ha diritto di detrarre (se pagate in modo tracciato e salvo condizioni fiscali della persona che non le consentono di scaricare la spesa sanitaria), giustamente come qualsiasi terapia medica. Quindi, in generale, tutte le fatture legate a consulenze, incontri e percorsi psicologici di supporto, sostegno, psicoterapia, trattamenti psicologici e/o sessuologici rientrano nella casistica che permette alla persona di detrarre la spesa sanitaria in fase di dichiarazione dei redditi. Quest’anno 2025, ad esempio, si procederà alla dichiarazione delle spese sanitarie sostenute nel corso del 2024. Giustamente il disagio, lo stress, l’ansia, la depressione e i disturbi d’umore, i disturbi di personalità, di psicosomatizzazione, il malessere psicologico personale e di coppia ecc. sono equiparabili a dolori e disturbi fisici.
Come è scrupolo dello Studio di Psicologia e Sessuologia Gardin spiegare quanto meglio possibile nei preziosi momenti dedicati alla presentazione dell’attività al primo colloquio, la psicologa Dott.ssa Gardin non divulgherà alcun dato sensibile a terzi, ma semplicemente comunicherà il codice fiscale della persona con una dicitura generica “spese sanitarie” nel portale “Sistema Tessera Sanitaria” che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei professionisti sanitari. Il paziente non è comunque obbligato ad acconsentire alla comunicazione del proprio codice fiscale.
La normativa relativa al Sistema Tessera Sanitaria prevede che vengano messe a disposizione dell’Agenzia delle Entrate le informazioni concernenti le spese sanitarie sostenute dai cittadini, ai fini della predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata. Anche gli iscritti all’Albo dell’Ordine degli Psicologi, dunque, sono obbligati a trasmettere i dati delle prestazioni sanitarie erogate (già dal 2016).
Il primo colloquio è un momento importante e delicato, non solo perché è un passaggio dall’intenzione all’azione del prendersi cura di sé, quindi un momento significativo di coraggio che può anche caricare di ansia un nuovo paziente, ma è anche un’occasione per affidarsi ad un professionista che saprà rassicurare su cosa un lavoro psicologico può e non può offrire, anche guidando dal punto di vista pratico, nei limiti della figura professionale dello psicologo. Ogni domanda specifica è però opportuno venga rivolta al proprio consulente fiscale di riferimento