Uno spunto su dolore cronico e supporto psicologico
Ogni forma di dolore fisico ha ripercussioni sulla sfera psicologica.
L’approccio sempre più utilizzato per fornire le soluzioni di cura e riabilitazione più efficaci è quello multidisciplinare che prevede l’intervento sul problema sotto ogni aspetto, partendo dall’assunto di base che il corpo e la mente non possono più essere affrontati separatamente.
Dolore fisico, stress, ansia e depressione sono condizioni psicologicamente e biochimicamente connesse, che vanno affrontate insieme. Trascurare l’aspetto psicologico in presenza di dolore fisico significa inevitabilmente vanificare parte della cura.
Nel nostro paese, il dolore cronico benigno, quel dolore che accompagna un elevato numero di patologie non neoplastiche e che persiste ben oltre i ragionevoli tempi di guarigione diventando una spiacevole presenza stabile nella vita della persona, è una malattia invalidante per il 25% della popolazione adulta, arrivando al 60% per gli over 65 anni.
Una condizione cronica che compromette la qualità della vita relazionale, lavorativa e sociale.
Il supporto psicologico è necessario per aiutare la persona ad accettare la condizione e a gestire i rapporti con gli altri, oltre a prevenire e recuperare quei casi in cui il malessere psichico sia andato ulteriormente a ledere la già sofferta condizione fisica.
I 16 milioni di italiani che soffrono di dolore cronico benigno non vanno lasciati soli senza un adeguato sostegno psicologico di fronte al rischio concreto di sviluppo di patologie psichiche legate ad ansia e depressione, in aggiunta al dolore fisico.